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AVIF vs WebP: il futuro delle immagini web

Tempo di lettura: 5 minuti

Scegliere il giusto formato per le immagini da caricare su un sito web è una decisione che nasconde più inside di quel che può sembrare, e il confronto fra formati AVIF VS WebP ne è la prova.

Con l’evoluzione della tecnologia web e le crescenti esigenze di prestazioni, il formato di un’immagine influisce significativamente sulla velocità di caricamento di un sito, sull’esperienza utente e persino sul posizionamento sui motori di ricerca.

In particolare, i formati AVIF e WebP stanno guadagnando popolarità come soluzioni moderne per la gestione delle immagini sul web.

Ma perché è così importante scegliere il giusto formato, e quali sono le principali differenze tra i due? In questo articolo esploreremo a fondo questi due formati, analizzando le loro caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi, e aiutandoti a fare un confronto pratico tra i due.

L’importanza del formato delle immagini

La velocità di caricamento è un fattore cruciale per l’esperienza dell’utente di un sito. Le immagini, essendo tra gli elementi più pesanti di una pagina, influiscono notevolmente sui tempi di caricamento. Un’immagine mal compressa o in un formato non ottimizzato può rallentare un sito, aumentando il bounce rate (l’abbandono della pagina) e danneggiando l’esperienza dell’utente.

Inoltre, i motori di ricerca come Google premiano i siti ottimizzati per caricarsi velocemente, quindi un formato immagine più efficiente potrebbe anche contribuire a un miglior posizionamento SEO. La scelta del formato giusto dipende da vari fattori: dimensioni del file, qualità visiva, supporto da parte dei browser e delle piattaforme e compatibilità con i dispositivi mobili. Certo, esistono diversi strumenti per ottimizzare le immagini, ma la buona notizia è che il mondo dei formati ha fatto passi avanti negli ultimi anni per rispondere meglio alle esigenze del mondo digitale moderno, e i formati AVIF e WebP ne sono l’esempio concreto.

Cosa sono i formati moderni di immagine

I formati moderni di immagine, come AVIF e WebP, sono stati sviluppati per trovare una soluzione ai limiti dei tradizionali formati JPEG, PNG e GIF. Questi formati si sono evoluti per rispondere a due delle principali sfide nel contesto delle immagini digitali.

Una sempre crescente domanda di qualità visiva: con il passare del tempo, i contenuti visivi online sono diventati da una parte sempre più importanti, e dall’altra sempre più sofisticati, con l’aumento delle risoluzioni (come 4K e oltre) e il supporto per l’HDR (High Dynamic Range). Rispetto a questo sviluppo più recente i tradizionali formati come JPEG e PNG non sono riusciti a soddisfare le esigenze di compressione efficiente e qualità visiva per queste nuove tecnologie.
La prorità assoluta di ridurre la dimensione dei file: dato il sempre crescente volume di contenuti visivi online, le immagini di alta qualità rischiavano di rallentare il caricamento delle pagine, con conseguenti impatti negativi sull’esperienza utente e sul posizionamento SEO. Per risolvere questo problema serviva un formato che potesse mantenere alta la qualità visiva riducendo significativamente le dimensioni dei file.

Mentre JPEG è stato il formato dominante per anni grazie alla sua capacità di comprimere le immagini con una qualità accettabile, i formati più recenti come AVIF e WebP si spingono ancora oltre, offrendoti una compressione più efficiente e supportando funzionalità avanzate come la trasparenza e la compressione, senza andare a discapito della qualità.

AVIF: il formato di immagine del futuro

Questo formato è nato come parte di un’iniziativa più ampia per migliorare l’efficienza della compressione delle immagini e supportare contenuti di qualità superiore nel web moderno.

La sua nascita è legata all’evoluzione – applicata al mondo delle immagini – del codec video AV1, sviluppato da un consorzio di aziende leader nel settore della tecnologia, tra cui Google, Netflix, Mozilla, Intel, Microsoft, e altri membri della AOMedia (Alliance for Open Media): si tratta di un formato open source la cui prima pubblicazione risale all’anno 2019.

Il codec video AV1 era stato sviluppato per offrire una compressione molto più efficiente rispetto ai precedenti codec video (come H.264 o VP9), con una qualità visiva superiore a parità di dimensione del file. Con il successo di AV1 nel campo video, è stato naturale applicare la stessa tecnologia alle immagini statiche, creando così AVIF.

Il codec AV1 utilizzato da AVIF impiega infatti una tecnica chiamata compressione predittiva (simile a quella usata in altre tecnologie video) per ridurre la dimensione dei file. Questo processo si basa sull’analisi dei dati visivi e sulla previsione di come dovrebbe apparire ogni pixel, riducendo la quantità di informazioni necessarie per rappresentare l’immagine.

Il risultato è una compressione di immagini estremamente efficiente, che può essere applicata sia in modalità lossy (con perdita di qualità) che lossless (senza perdita di qualità).

Un altro vantaggio del formato AVIF è che supporta una maggiore profondità di colore (fino a 12 bit per canale), permettendo di rappresentare una gamma di colori molto più ampia rispetto a formati come JPEG, che utilizzano una profondità di colore a 8 bit per canale.

Pro e vantaggi di AVIF

AVIF sta per AV1 Image File Format, un formato di immagine sviluppato per essere un’alternativa più efficiente rispetto ai classici JPEG e PNG, capace di garantire alcune caratteristiche cruciali come:

compressione: AVIF utilizza la compressione sia lossy che lossless, riducendo significativamente le dimensioni dei file rispetto ai formati tradizionali;
qualità: offre una qualità delle immagini superiore a JPEG e WebP, soprattutto nelle immagini con dettagli complessi, grazie a una migliore gestione dei colori e una maggiore profondità di bit (fino a 12 bit per canale);
HDR: supporta immagini con un’ampia gamma dinamica (HDR), il che lo rende ideale per contenuti multimediali moderni;
trasparenza: supporta la trasparenza come il PNG, ma con una compressione più efficiente.

Possiamo quindi dire che fra i principali vantaggi di AVIF troviamo sicuramente una compressione molto più efficiente, capace di ottimizzare il peso di un’immagine senza però comprometterne la qualità, oltre alla possibilità di supportare immagini HDR.

Contro e svantaggi di AVIF

Esistono d’altra parte ancora dei limiti per questo formato.

Vediamo insieme i principali.

Compatibilità limitata con i browser.

Uno degli svantaggi principali di AVIF è che non è ancora supportato da tutti i browser e dispositivi. Sebbene i principali browser come Google Chrome, Mozilla Firefox e Microsoft Edge abbiano iniziato a supportarlo, ne mancano ancora alcuni, come indica la tabella a seguire.
Questo significa che, se il tuo sito web punta a una vasta audience, potresti dover implementare un sistema di fallback per i browser che non supportano AVIF.

Carico di elaborazione. La decodifica delle immagini AVIF richiede più risorse rispetto a formati più vecchi come JPEG, a causa della complessità del codec AV1 utilizzato per la compressione. Di conseguenza, i dispositivi meno potenti o quelli con hardware meno recente potrebbero sperimentare un rallentamento durante il caricamento o la visualizzazione delle immagini in AVIF, in particolare sui dispositivi mobili con risorse limitate.

Tempo di codifica più lungo. Sebbene AVIF offra una compressione altamente efficiente, la codifica delle immagini (cioè il processo di creazione di un file AVIF a partire da un’immagine non compressa) è generalmente più lenta rispetto a formati come JPEG o WebP.

Questo potrebbe essere un problema se si devono gestire grandi volumi di immagini in tempo reale, come in un’applicazione web che carica immagini frequentemente.

Parziale compatibilità con sofware. Si tratta di una criticità in miglioramento costante, ma riteniamo corretto segnalre che non tutti i software di editing supportano ancora il formato AVIF nativamente.

La buona notizia è che WordPress, dalla versione 6.5 ha iniziato ad accettare questo formato, che anche su software di grafica come Canva risultano ammissibili. Programmi come LinkedIn e Facebook, invece, ancora non prevedono il caricamento di immagini AVIF.

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